09/11/11

IL QUADRO CLINICO


Questa cosa non può passare inosservata. Mi tocca organizzare un documento di programmazione disciplinare delle varie classi in cui lavoro. Il liceo che mi ospita quest’anno (visto che pur essendo un docente di ruolo sono anche un docente turista, cioè uno che ogni anno cambia scuola: un precario ordinario) ha fatto preparare un prestampato, bontà loro, nel quale vanno declinate le voci di ogni singolo paragrafo: docente, classe, analisi iniziale, composizione della classe, note sulla storia della classe, aspetti comportamentali, aspetti cognitivi...
Alla voce “aspetti cognitivi” viene specificato, tra parentesi, che si dovrà indicare la “distribuzione percentuale degli alunni nelle tre fasce di livello di apprendimento” e la “descrizione delle caratteristiche cognitive globali per livello, con riferimento alla tabella di corrispondenza tra voti decimali e livelli tassonomici della P.E.I.” che sarebbe, quest’ultima, anzi quest’ultimo, nella scuola italiana, il Piano Educativo Individualizzato ma nel nostro caso, acronimo dixit, diventa, riprendendosi la sua femminilità, la Programmazione Educativa d’Istituto. Ho riletto un paio di volte questo tra parentesi e poi ho inserito la stringa “descrizione delle caratteristiche cognitive globali per livello” su Google, per vedere cosa diavolo significasse e a quale campo disciplinare si facesse riferimento perché, grazie a Dio, al mia ignoranza è estesa e, per questo, mi faccio sempre tante domande.
I primi dieci record hanno come titolo in blu, nell’ordine dal più importante al decimo: “Psicodiagnostica - Wikipedia”, “Il declino cognitivo globale: le demenze”, “2a Lezione di elementi di neuropsichiatria”, “Una diagnosi di... Items”, “Istituto Superiore Ovidio, Scuola statale d’arte”, “Disturbi cognitivi”, “Dislessia - Come si manifestano i disturbi dell’apprendimento?”, “Informazioni sui farmaci: la memantina”, “Il coma - comunicare il coma”, “Malattia di Parkinson e parkinsonismi”. 9 su 10 esprimono un preciso quadro clinico della situazione e mi collocano fuori campo disciplinare: ovvero, io non ho gli strumenti per rispondere a questa domanda.
Quello che mi si chiede, mi si dirà, è solo far di conto, vedere chi ha preso 8 e chi 4, fare una percentuale rispetto al totale dei presenti, due calcoletti insomma. Ma io non dò voti, non adesso: scrivo giudizi, esprimo idee, mi faccio un quadro della situazione, mi relaziono, cerco di comunicare contenuti; poi, non faccio compiti in classe, non interrogo, non peso numericamente i ragazzi, mi viene difficile, sono persone, no? Per cui non ho il quadretto di informazioni numeriche e nemmeno le capacità di verificare se mi trovo dinanzi quadri personali o situazioni oggettive di disturbi cognitivi o casi di Parkinson. Come farò?