[Per non sapere né leggere né scrivere] "L'espressione vuol dire chiaramente: per essere sicuri, per aver tutto in regola, per non rimanere fuori"
27/05/07
SIPARIETTO
Mi sono trovato, nei miei reportages, a fotografare la dedica qui sopra riportata. Sta in uno dei bagni di Viale dell'Olimpo, Istituto Salvemini. Una delle frasi più ricorrenti durante le ore di lezione è proprio "posso andare in bagno?", al punto che viene da pensare che nelle hit dei luoghi più frequentati degli istituti scolastici il bagno abbia un posto d'onore, più delle palestre e dei laboratori. O, forse, si va a scuola per avere la possibilità di incontrarsi in bagno! Non lo so, va preso atto che, però, la dimensione dell'evento è notevole e non riguarda il solo uso comune del gabinetto, quanto una socialità repressa nelle aule che ritrova, nel cesso, una sua ragion d'essere. Il bagno della scuola è un luogo familiare, appartiene ad un privato non descrivibile, è disponibile ad usi diversi da quello convenevole, si adatta ad ogni situazione di disagio (dalla diarrea al pianto liberatorio), è il luogo dell'ospitalità, vi si condividono i compiti e le sigarette, eccetera. Insomma, un luogo da valorizzare ulteriormente dal punto di vista cromatico, olfattivo e sonoro, condividendo con gli utenti, vecchi e nuovi, proposte e innovazioni, magari trasferendovi la classe a fare lezione giusto per sentire, di tanto in tanto, la fatidica richiesta: "posso andare in aula?".
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