Ribadisco quanto espresso nel precedente post riportando, a firma di Mila Spicola, un altro commento ai gravissimi avvenimenti del 23 maggio. Lo faccio anche perché l'Istituto che frequento, da insegnante, si bea di un placido letargo come se fuori non accadesse nulla. Dove altrove un incidente crea un crash, qui si sente un semplice pluf. Lo abbiamo già denunciato in un post invernale: ma nulla, zitti e mosca!
"Ieri al corteo a Palermo in memoria della strage di Capaci, alcuni di noi insegnanti avevano degli striscioni, il mio gruppo era defilato, un po’ in fondo, con lo striscione del tipo l'antimafia inizia dalla cultura di qualità, io avevo una maglietta con scritto contro la mafia bastano 100 bravi maestri, più avanti c'erano alcuni colleghi del sindacato COBAS scuola con uno striscione quanto mai vero e quanto mai condiviso: La mafia ringrazia lo Stato per la morte della scuola. Bene: questi ultimi sono stati accerchiati dagli agenti della DIGOS, gli è stato intimato di toglier via lo striscione e quando, democraticamente si sono opposti, sono stati strattonati, quattro di loro accompagnati in questura dagli agenti e denunciati per vilipendio allo stato, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. Pietro Milazzo, sindacalista palermitano, che era vicino a loro, porta segni di graffi sulle braccia, provocati dalla colluttazione...
E allora io vi chiedo: chi offende di più lo Stato, lo calpesta e lo dimentica? Quei 42.000 insegnanti e tutto il mondo della scuola che con loro ha assistito sgomento a tutto ciò - allo sfascio della scuola, nella quale i presidi non hanno più soldi nemmeno per la carta igienica... altro che toner o fotocopie - o quel ministro?
E quando vengo a sapere che l'affitto pagato dal Comune di Palermo per adibire a scuola la mia scuola - un ex magazzino che è scuola da 40 anni, senza mai aver avuto uno straccio di manutenzione, né ordinaria, né straordinaria, fino allo scorso anno e solo in seguito alle minacce di chiusura della dirigente - ammontano a 240.000 euro annui, quei tagli, i tagli che colpiscono i ragazzi in primis, di più, i ragazzi siciliani, che valore assumono? Che coerenza hanno? Se non ci sono soldi in una famiglia si inizia col tagliare le spese per la scuola dei propri figli o le crociere? E non vi pare un’atmosfera da crociera quella che viene promossa dal governo Berlusconi su questa nave che è l’Italia che affonda ogni giorno di più verso il degrado culturale e etico?
E noi dovremmo stare zitti? Appendere le cetre ai salici? Noi insegnanti? Ma siamo matti? Queste cose non dovrebbero ribadirle da un palco come quello di ieri le personalità che erano presenti? E invece, vergogna, vengono denunciati e fermati degli insegnanti che non stavano facendo altro che il loro dovere: pretendere una scuola di qualità, difendere un ruolo non per se stessi soltanto, ma per un idea di cultura e di paese di cui non vergognarsi, da trasmettere.
Chi deve essere denunciato per vilipendio allo Stato e alla Costituzione?
Io sono con loro, e molti insieme a me. Denunciateci.
Denunciateci tutti perché siamo convinti profondamente che la "mafia ringrazia questo stato, questi governanti, per la morte della scuola".
Perché si può morire di mafia, ma si muore anche d’ignoranza.
Mila Spicola
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