11/12/07

PIOVE SUL BAGNATO, SEMPRE


Piccola comunicazione personale. Sono stato a Trapani, venerdì sera, a cena con amici. Ho mangiato benissimo, e bevuto tanto... tanto che non ricordo come sono rimasto sveglio fino a Palermo. Insomma, sabato ho risentito qualche dolorino al pancino(!). Domenica ero steso a letto. Enterogermina e Biochetasi. E ci sono pure rimasto male quando Mimmo mi ha detto "ma dove sei?". Lo so io dove sono, lo so io. Insomma, niente compleanno di Rosalio. Lunedì non ce l'ho fatta ad andare a scuola, poi mi hanno detto che i soliti scemi (e io so perché) l'hanno occupata per prolungare le festività natalizie. Alle ore 13 s'appresentò il medico della visita fiscale: ma quello medico è? Un notaio, forse. Comunque, il farmacista vicino casa mi ha consigliato un antispastico, l'ho preso e sono stato meglio. Fino a mezzanotte, poi di nuovo male. E allora ho rimesso dentro la pillolina e l'enterogermina. Martedì (oggi) mi sono alzato dal letto alle 10, bruciore da pazzi, dopo aver chiamato a scuola per dire che proprio non ce la facevo (tanto, era sempre occupata). La signora che stava in portineria mi ha dettato tre versioni del mio cognome in tre lingue sconosciute, e fortuna che vado lì da tre anni. Alle 12, seconda visita fiscale, stesso notaro. (Mai tante visite in tre anni) Gli ho chiesto "ma che posso prendere per questi dolori alla bocca dello stomaco?" e lui "ci vuole l'elettrocardiogramma!" e io "per l'influenza?" e lui "lei è fumatore, no?" e io "No!" e lui "Ah!", e se ne andò. Ma che mestiere fa, veramente? Verso le 12 ho fatto il cocktail, tre cose assieme, e sono stato meglio fino verso le cinque quando, cioè, non mi è venuta la bella idea di salire su uno sgabello per chiudere una finestra alta. Sono caduto e... insomma, ora vado per casa zoppicando perché (è più semplice a dirsi che a sentirsi) mi si è strappata letteralmente la pelle da sotto il piede, al livello di uno degli archi plantari. D O L O R E ! Non bastava l'influenza che prende allo stomaco, per questo finisce sempre che piove sul bagnato (e fuori pure!). Mi sa che domani richiamo a scuola, e domani ritorna il mio caro "medico" fiscale. Vi farò sapere...

08/12/07

CARO LUCA...

"Caro Luca" è un modo di dire, potrei scrivere "Cara Giulia" o "Caro Gaetano" che sarebbe la stessa cosa. Le cose sono andate come sono andate; oppure, le cose sono andate male; oppure ancora, sono andate, le cose, come non sarebbero dovute andare visto che sono andate così. Prima di iniziare a muovere il brodo delle azioni, bisogna inserire nella pentola delle idee: ma idee vere, tue, che tu hai pensato e strutturato, che le hai scelte tra tante e hai selezionato quelle più convincenti. Giusto per capirci: copiare non serve se non si sa copiare e/o non si sa utilizzare quello che si sta copiando. Detto questo, e solo adesso, penso di avere capito come va, e come andrà, tutta la situazione, nonostante chi motivi le persone a pensare quello che pensa lui non ha motivi per pensare a quello che pensa. E penso di essere stato chiaro. Nel frattempo, e prima di pensare, bisogna vedere, in fondo al proprio pensiero, se esiste un barlume d'idea che possa consentire di pensare bene prima di agire. Suggerisco, a questo proposito, la lettura di questa breve poesiola di Stefano Benni. A seguire...

Ma tu ce l'hai un'idea?

Ma tu ce l'hai un'idea?
un'idea, dai...
quelle che c'erano una volta,
che uno si svegliava una mattina
e si accendeva la lampadina.
non ce l'hai un'idea?

Ma sì che ce l'hai,
dammela, dai,
la vendiamo alla Rai!
la facciamo fruttare!
un'idea anche elementare...
dai, un'idea originale,
non di quelle che trovi sul giornale!
o te le dà il partito...
non perché la ascolti
da uno in televisione,
non perché la senti in una canzone.
un'idea tua,
pensata da te, artigianale
come non si fa più.

Dai che ce l'hai...
sei uno che pensa anche al cesso,
tirala fuori adesso!
è il momento, ci son tante occasioni;
ho un amico che scrive canzoni:
facciamo un quarantacinque un trentatré qualcosa.
dai un'idea, anche schifosa...
ci facciamo un film!
lo so che ce l'hai un'idea.
anche due: se ne hai due insieme
ci facciamo un pastone,
venti puntate in televisione.

Dai che lo so che ce l'hai,
dai che la vendiamo, dai!
è il momento: non le ha nessuno,
fan tutti finta, son disperati,
tiran fuori bauli usati
con le idee degli anni venti
e dicon che son nuove e intelligenti.
e dai che ce l'hai...
io ne avevo una mia sai,
c'ho fatto sei libri,
è un po' logora ormai.
basta un'idea, una sola!
anche fatta di una sola parola...
ci facciamo una pubblicità:
"frizzevolissimevolmente"! eh? ti va?

Dai, se mi dai un'idea
poi diventi intellettuale
e dopo, anche senza idee,
basta che scrivi su un giornale
che non sei d'accordo
con le idee di qualcuno,
lui scrive che non è d'accordo con le tue,
e così sembra che abbiate delle idee tutti e due.

Dai, che ce l'hai un'idea...
e non quelle solite idee
che è tutto sbagliato, tutto da cambiare,
un'idea normale,
che si possa dire anche al telegiornale.
un'ideuzza, un'ideuncula, un'ideina,
un'idea piccina, anche cretina.
se domani me la vieni a portare,
ti faccio trovare il contratto da firmare.
non ce l'hai un'idea anche usata?
preconfezionata? surgelata?
facciamo un revival, facciamo un remake.
ti faccio un'offerta, ti va?

Tu mi dai una mezza idea
e le facciam pubblicità
stampa, tivù e manifesti,
in tutta la città,
vedrai che nessuno si accorge
che ne manca metà.