18/11/12

CI RISIAMO


Minoranze rioccupano le scuole a Palermo: lo spettacolo ricomincia dal Cannizzaro. Si attendono evoluzioni.
NELLE CORDE. 
Ecco la mia lettura. Una delle maniere per depotenziare il valore del lavoro di interi collegi, o assemblee, di insegnanti che si stanno muovendo gradualmente sfidando da dentro il sistema scuola voluto dal Ministero è quello di farli passare per facinorosi "come quelli che occupano". E siccome finora nessuna scuola era stata occupata, in tutta Italia, ma la pressione delle assemblee di docenti aveva "dovuto" far cambiare idea al Governo intorno a certe decisioni "impopolari ma necessarie", è arrivato il momento per qualcuno di suggerire, o far suggerire, a frange di studenti che la maniera giusta per dimostrare l'opposizione alla legge Aprea, o che dir si voglia, è quello di fare fronte occupando le scuole. In questa maniera gli studenti fanno da boomerang nei confronti dei docenti, fornendo a "chi di dovere" un poker d'assi servito. Insomma, secondo me (e mi prendo la responsabilità di quello che scrivo), siccome gli studenti si possono manipolare (sono masse, mosse da pochi) e gli insegnanti no, per togliere valore e forza al lavoro lento ma senza sosta degli insegnanti è possibile minarlo alla base facendo eccitare la questione con una procedura, quella delle occupazioni, che, notoriamente, non raggiunge mai i risultati voluti e, anzi, provoca recrudescenze o accelerazioni in senso contrario. 
NEI FATTI. 
Sabato scorso ero al Cannizzaro e ho assistito ad una concitata assemblea nella quale era evidente la "spaccatura" dei rappresentanti degli studenti (2 favorevoli, 2 contrari). A tale spaccatura facevano riscontro gli studenti che da una parte inneggiavano all'occupazione "per sostenere il valore della cultura" e altri che intendevano rimanere a scuola per convincere i primi dell'inutilità del gesto ma, per questo, invitati ad andarsene, se proprio erano contrari a rimanere. 
NELLE PAROLE.
In questa operazione, alla luce di quanto ho scritto, c'è una regia che in maniera sibillina sostiene le opposizioni per stimolare il governo ad operare senza ascoltare le ragioni di chi vive, e vivrà, la scuola del post riforma: e non saranno certo questi studenti liceali. Dunque, chi opera nell'ombra? La storia d'Italia si è nutrita di queste ombre in tutti i tempi, ombre che rischiarano e spariscono dopo aver fatto luce, ma ci vogliono anni e nel frattempo quei gesti e quelle operazioni "nell'ombra" hanno perso lo smalto del tempo. 

23/09/12

QUASI 44 ANNI FA


Gentili Dirigenti Scolastici,
mi permetto di fare notare che esiste la circolare non abrogata n.177 del 14/05/1969 (partita da una circolare del 1964, quando era ancora Ministro dell’Istruzione Luigi Gui, uno dei padri costituenti della Repubblica Italiana) il cui oggetto (Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa) suscita la sorpresa, se non la critica o l’ilarità, da parte dei colleghi docenti. Siccome, come si suole fare, i Regolamenti d'Istituto devono tenere in considerazione sia lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti che la legislazione vigente in materia di scuola, va da sé che la suddetta circolare vada diffusa a tutti i CdC affinché docenti e allievi ne possano tenere conto nel prosieguo del presente anno scolastico.
Cordiali saluti

19/09/12

LE MAESTRINE

Consentitemelo: i CdC non sono barlumi di saggezza, piuttosto l'eterno ritorno all'ingessatura.
Per questo, non mi piace:
chi è supponente e si atteggia a "professore"
chi, dall'alto del suo ruolo, giudica e profetizza
chi non accetta critiche
chi non tollera la vivacità degli allievi
chi vuole a tutti i costi "scolarizzare"
chi non intende cambiare metodo di lavoro
chi la sa lunga
chi si sente attaccato se qualcuno gli fa notare che...
chi parla sovrapponendosi
chi fa fare i compiti a casa
chi dà i voti col + e col -
chi è sconfortato dalla gioventù
chi è sicuro del fatto suo
chi inculca doveri e coercizioni
chi dice "attenzionare" (e poi, magari, insegna italiano)
chi è quasi alla pensione
chi sa che tanto le famiglie se ne fregano
chi mente
chi dice "tu non lo sai, sei nuovo di qui"
chi s'inalbera quando arrivano proposte "mai sentite"
chi "non ti preoccupare, tu, me la vedo io"


05/09/12

2012 SCIENTIFICI

Quest'anno mi rimetto a scrivere su Runniegghié. Avevo bisogno di una pausa, me la sono presa, ora si rimette mano. La mia esperienza di precario di ruolo mi ha portato due anni fa a Caccamo, lo scorso anno al Liceo Dolci e al Liceo Croce di Palermo, quest'anno agli scientifici D'Alessandro di Bagheria e Cannizzaro di Palermo. Confronti da fare? Non lo so. Certo, l'aspetto esteriore e organizzativo per ora mi dà vincente il liceo di Bagheria. Vedremo...