22/09/08

ARIA


Se ne potrebbe parlare per un tempo esteso, ma voglio essere molto sintetico e coniugare il verbo "disorganizzare". Presente: io disorganizzo, tu disorganizzi, egli disorganizza, etc... La coniugazione si può provare da soli o in compagnia, a casa o a scuola, nei giorni feriali o in quelli festivi, anche qui etc... Per dire cosa? Che i primi tre giorni di scuola, per tutti (allievi, genitori, docenti, personale e amministrativi) sono stati l'elogio della disorganizzazione: allievi con classi improbabili, classi con allievi improbabili, famiglie (giustamente) sconcertate, professori (chiaramente) allibiti, personale (comprensibilmente) inane.
Per adesso gli allievi, alla stregua di greggi brade, sono stati allocati in appositi recinti che taluni sogliono chiamare aule. Tali aule, stanti le nuove indicazioni del Ministero (numero alunni) e le nuove direttive del Ministero (numero docenti), hanno ospitato, almeno sulla carta, classi da 20/25 alunni in media (superiore). Chi avrà la pazienza di leggere il lungo articolo che qui allego in link, tratto da una rivista digitale della scuola in Emilia Romagna, potrà espungere alcuni dati di enorme interesse sulla vivibilità, per legge, delle aule scolastiche e confrontarli con lo status quo dell'Istituto Salvemini, sede di Viale Michelangelo almeno. Già, almeno.
Stante al lungo articolo la sede succursale dovrebbe essere chiusa domani mattina, nonostante vi siano (in qualche armadietto conservate) le carte che, secondo (soltanto) un piano della sicurezza già compilato da un ingegnere preposto, dovrebbero dimostrare il contrario. Oppure, forse, nessuno conosce i contenuti del piano di sicurezza e, sulla base di presunte idee in merito, si tiene in vita la sede succursale per quanto il coma non presupponga l'eutanasia. Traduco: al momento la sede succursale dell'Istituto Salvemini in Viale Michelangelo sopperisce le necessità (o, per legge, l'obbligo) di istruzione di una popolazione scolastica che proviene da una certa zona della città o che desidera percorre un certo itinerario di istruzione professionale. Stanti tali condizioni di base, l'omeopatia a cui la suddetta sede è sottoposta non basta più.

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