15/08/07

ESODO E FERRAGOSTO


Ferragosto, mi connetto, apro il blog, lo pulisco dalle ragnatele (dal web?), e scrivo. Tra un mese riprende la scuola, di nuovo, anche quest'anno, sempre lì. Io ho un posto di insegnante da circa tre anni, non andrò mai in pensione. I ragazzi vengono a scuola, ogni anno altri, ogni anno gli stessi: uguali le fattezze, somigliano a loro stessi, ma cambiati nei comportamenti, negli atteggiamenti, nei modi, nei linguaggi, eccetera. Penso che questa scuola abbia bisogno di un canale di sfogo, che non ha, e il blog è ben poca cosa. Penso che questa scuola abbia bisogno di un impeto di passione, o che ne abbia bisogno "la scuola" in genere. Sto leggendo un libro di Corrado Stajano che si intitola "Il sovversivo", lo consiglierei ai miei studenti se non fosse che ad italiano devono studiare Manzoni. Quest'estate ho letto Verga, il Mastro-Don Gesualdo: quasi incomprensibile in molte parti, perché quella lingua è scomparsa e perché sono scomparsi i modelli di quella società, ma resta comunque un libro bellissimo. Lo consiglio ai siciliani. Ferragosto, sono a casa a Palermo da solo che scrivo e leggo e mi rilasso mentre fuori Palermo è immersa in un vortice di silenzio: irreale! Scrivo questo post per me, e per i ragazzi, e gli insegnanti, che a settembre riapriranno i loro siti preferiti, tra i quali mi immagino (vane speranze!). Scrivo questo post, aprendo con una immagine "privata" dell'ultimo collegio docenti, a chiusura dell'anno scolastico 2006/2007, dell'Istituto Salvemini: la seduta è tolta, e molti sono già andati via. Chi rimane, lo fa per chiacchierare, salutare, rimandarsi a settembre. L'immagine è normale, come molte altre, ma documenta anche una specie di diaspora: se ne sono andati 16 insegnanti, a lavorare altrove, alcuni dei quali che già occupavano un posto centrale nell'organizzazione dell'Istituto. Non ho letto questi trasferimenti come pura routine, e comunque i risultati si vedranno a partire da ottobre. A tutti gli altri, buon ritorno.

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