24/05/07

IL SALVEMINI E LA “Mossa Kansas City”


Avete visto recentemente il film “Slevin – Patto Criminale” film di Paul McGuigan, dove Bruce Willis nei panni di un killer professionista applica con le sue vittime la sua “Mossa Kansas City” , li distrae, li porta a dire e fare cose a spostarsi nei ragionamenti e nei fatti per poi applicare su di loro un destino che non si aspettano. Buffo no? Ma possiamo dire che accade anche al Salvemini.

Si parla di Ministero, di fondi, di tagli che vengono dall’alto, di didattica, quanti discorsi sulla didattica, ore e ore a parlare del mezzo punto qua e mezzo punto là, di dispersione scolastica, di bla, bla, bla, si svolge l’orientamento “…noi abbiamo fatto questo…, …siamo stati i primi in quest’altro…” e l’insegnante o l’allievo spreca le sue energie, dibattendo, rispondendo animatamente sul mezzo punto o sul 5 da togliere, dando seguito alle affermazioni ..ma nel frattempo ciò che crede si stia svolgendo lì dove è lui, a sinistra, che sia quella la realtà e la problematica, avviene invece a destra e ciò di cui lo stanno facendo discutere non ha nulla a che fare con i fatti.
E’ uno spostare l’attenzione. Un po’ ciò che fa il prestigiatore, cambia semplicemente il punto di attenzione per poter agire indisturbato, certo che il malcapitato non lo stia guardando. Docenti, studenti, personale ata dell’istituto Salvemini sono stati vittime per anni della “Mossa Kansas City” e oramai se ne sono accorti e sono stanchi, stanchi. Che fare?
Nessun insegnante desidererebbe essere licenziato, nessun allievo sospeso è la legge della sopravvivenza, chi avrebbe l’ardire di giudicare? Chi agisce però non può farlo ovviamente da solo ma si avvale della collaborazione silenziosa di qualcuno, più di uno. Chi siete?
Non dico di opporvi ma di USCIRE DI SCENA CON QUEL POCO DI DIGNITÀ CHE VI RIMANE.
L’istituto sia nell’organizzazione, nell’efficienza e nella struttura è indegno, indecente, vergognoso, impresentabile non consiglierei a nessun ragazzo di iscriversi, a nessun insegnante di trasferirvisi, MAI. Una quindicina di insegnanti hanno chiesto il trasferimento verso altre scuole, altre realtà, è una fuga vera e propria, scappano e questo non viene visto da nessuno di competenza?

1 commento:

Unknown ha detto...

Apprezzo lo sforzo, infinity. Al punto che rimarco la questione: siamo al capolinea, mi pare, e allora bisogna operare in maniera chiara ed eclatante. Se finora molte cose sono state ridotte al silenzio, da ogni parte, anche soltanto per questioni di correttezza political, un blog come questo può essere una voce e va, per questo (ma come ho già scritto in un precedente post) aperto ad altre strutture, ad altre voci, ad altri interlocutori. La fuga di docenti di cui tu parli è la cartina al tornasole di un disagio che si tocca con mano. Cosa fare? Non lo so... Intanto possiamo divulgare l'esistenza di un canale libero (all'interno di una netiquette condivisa), aperto a docenti e studenti, in cui è possibile riversare dati e questioni. Poi, vedremo...